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Telegram risponde all’arresto del CEO Pavel Durov: ‘Niente da nascondere…’

Telegram è intervenuta per difendere il suo fondatore e CEO, Pavel Durov, dopo il suo arresto in Francia. L'app di messaggistica ha sottolineato il suo rispetto delle leggi dell'Unione Europea e ha dichiarato di non avere "niente da nascondere". Questa risposta arriva in seguito a notizie secondo cui Durov, un imprenditore di origine russa, è stato arrestato lo scorso weekend con accuse legate alle politiche di moderazione dei contenuti della piattaforma.

Telegram risponde all’arresto del CEO Pavel Durov: ‘Niente da nascondere…’

Telegram è intervenuta per difendere il suo fondatore e CEO, Pavel Durov, dopo il suo arresto in Francia. L’app di messaggistica ha sottolineato il suo rispetto delle leggi dell’Unione Europea e ha dichiarato di non avere “niente da nascondere”. Questa risposta arriva in seguito a notizie secondo cui Durov, un imprenditore di origine russa, è stato arrestato lo scorso weekend con accuse legate alle politiche di moderazione dei contenuti della piattaforma.

In una dichiarazione pubblica, Telegram ha sottolineato il suo rispetto delle normative dell’UE, incluso il Digital Services Act, e ha fatto notare che le sue pratiche di moderazione sono “allineate con gli standard del settore e in continuo miglioramento”. L’azienda ha aggiunto: “Pavel Durov, CEO di Telegram, mantiene una presenza trasparente e viaggia frequentemente attraverso l’Europa. Con quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo, Telegram è uno strumento cruciale per la comunicazione e l’informazione. Ci aspettiamo una risoluzione rapida di questa questione. È irrazionale ritenere una piattaforma o il suo proprietario responsabili per l’abuso da parte dei suoi utenti.”

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I rapporti indicano che Durov è stato arrestato all’aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi, dopo essere arrivato con un jet privato la notte del 24 agosto. L’arresto sarebbe collegato ad accuse secondo cui Telegram non ha impedito adeguatamente le attività illecite sulla sua piattaforma.

L’ambasciata russa in Francia è intervenuta per chiarire la situazione e garantire che i diritti di Durov siano rispettati. L’ambasciata ha anche criticato le autorità francesi per la loro mancanza di cooperazione nel concedere l’accesso consolare a Durov.

Dal suo lancio nel 2013, Telegram è diventato uno dei principali servizi di messaggistica al mondo. Pavel Durov ha lasciato la Russia nel 2014 dopo aver rifiutato ordini governativi di chiudere gruppi di opposizione sulla sua precedente rete sociale, VKontakte (VK).

Difendendo il suo fondatore, Telegram sottolinea la tensione persistente tra le piattaforme digitali e le autorità regolatorie riguardo alla moderazione dei contenuti e alla responsabilità degli utenti.

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