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BT Group di Bharti acquisisce una quota del 24,51%, segnando una nuova era nelle sinergie tra India e Regno Unito nel settore delle telecomunicazioni

L'acquisizione di una partecipazione del 24,51% in BT da parte di Bharti Enterprises rappresenta un momento storico nella crescente relazione commerciale tra India e Gran Bretagna

BT Group di Bharti acquisisce una quota del 24,51%, segnando una nuova era nelle sinergie tra India e Regno Unito nel settore delle telecomunicazioni

L’acquisizione di una partecipazione del 24,51% in BT da parte di Bharti Enterprises rappresenta un momento storico nella crescente relazione commerciale tra India e Gran Bretagna. Questo accordo da 4 miliardi di dollari, che vede Bharti emergere come il maggiore azionista della più grande compagnia di banda larga e telefonia mobile della Gran Bretagna, non è solo un significativo investimento all’estero da parte di un’azienda indiana, ma anche una testimonianza dei legami economici sempre più stretti tra le due nazioni.

L’acquisizione strategica, eseguita con l’aiuto dei consulenti Barclays Bank e Linklaters, segna l’influenza sostanziale di Bharti nel settore delle telecomunicazioni britannico. Assicurando una partecipazione del 9,99% attraverso scambi sul mercato aperto e pianificando di acquisire il restante 14,51% in attesa delle autorizzazioni normative, Bharti è pronta a svolgere un ruolo fondamentale nel futuro di BT, in particolare nel lancio del 5G, nell’espansione della rete in fibra e nello sviluppo dei servizi. Questo passo sottolinea anche la dinamica in evoluzione nelle telecomunicazioni globali, in cui le aziende indiane stanno sempre più lasciando il segno sulla scena mondiale.

Questo accordo segue una serie di acquisizioni di alto profilo da parte di aziende indiane in Gran Bretagna, consolidando ulteriormente l’India come attore chiave nell’economia britannica. Con l’India ora la seconda fonte più grande di Investimenti Diretti Esteri (IDE) in Gran Bretagna, generando 65 miliardi di dollari di entrate attraverso 961 aziende indiane, l’interdipendenza economica tra i due paesi è più solida che mai. L’accordo Bharti-BT, insieme a precedenti investimenti come le acquisizioni di Jaguar Land Rover e Corus Group da parte di Tata, l’acquisto di Faradion da parte di Reliance e l’acquisizione di Capco da parte di Wipro, riflette una tendenza crescente delle aziende indiane a investire in asset britannici.

Il tempismo di questa acquisizione, avvenuta poco dopo la visita del segretario agli affari esteri britannico David Lammy in India e il lancio della Technology Security Initiative (TSI) bilaterale, è particolarmente significativo. La TSI, progettata per migliorare la collaborazione in tecnologie critiche come l’intelligenza artificiale, i semiconduttori e il calcolo quantistico, mette in evidenza l’allineamento strategico tra le due nazioni nei settori tecnologici emergenti.

Man mano che i negoziati per l’Accordo di Libero Scambio tra India e Gran Bretagna (FTA) progrediscono, con l’obiettivo di raddoppiare il commercio bilaterale entro il 2030, la partecipazione di Bharti in BT potrebbe fungere da catalizzatore per ulteriori collaborazioni. Questo potrebbe portare a maggiori opportunità per le startup e le aziende tecnologiche indiane nel mercato britannico, promuovendo l’innovazione e la crescita economica da entrambe le parti. In molti modi, questa acquisizione rappresenta un’inversione di ruoli moderna, con un’impresa indiana che ha un impatto significativo nel Regno Unito, simbolicamente simile all’influenza storica della Compagnia delle Indie Orientali, ma questa volta in un contesto molto più collaborativo e reciprocamente vantaggioso.

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