Una campagna di vaccinazione contro la poliomielite su larga scala è iniziata con successo a Gaza nonostante il conflitto in corso, secondo funzionari dell’ONU e autorità sanitarie locali. L’iniziativa mira a contrastare un nuovo focolaio di poliomielite, con il primo caso segnalato nel territorio dal 1999.
La campagna si rivolge a 640.000 bambini sotto i 10 anni, che necessitano di due dosi di vaccino orale somministrate a distanza di quattro settimane. Le vaccinazioni iniziali sono iniziate nel centro di Gaza, con pause giornaliere di otto ore nei combattimenti concordate tra Israele e Hamas per facilitare l’attuazione.
Le famiglie si sono radunate nei centri di vaccinazione, con molte in coda nelle scuole di Deir al-Balah. Nonostante le sfide, tra cui infrastrutture danneggiate e esitazione nei confronti del vaccino, la risposta iniziale è stata positiva. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riportato un avvio riuscito della campagna, con molte famiglie pronte a vaccinare i loro bambini.
La situazione rimane grave, con bombardamenti aerei e combattimenti a terra che provocano significativi danni e vittime. Gli ospedali hanno segnalato un alto numero di morti e feriti, e le strade e le strutture mediche danneggiate complicano la distribuzione del vaccino.
La crisi sanitaria a Gaza è aggravata da condizioni gravi, tra cui dissenteria, polmonite e malattie della pelle che colpiscono oltre 150.000 persone. L’OMS stima che centinaia di altre persone potrebbero essere infettate dalla poliomielite senza mostrare sintomi.
Gli operatori umanitari hanno avvertito dei rischi di ulteriori focolai di malattie contagiose come il colera. La campagna di vaccinazione è vista come un passo cruciale, ma i funzionari sanitari sottolineano la necessità di un cessate il fuoco duraturo per affrontare la crisi umanitaria più ampia.
Funzionari dell’ONU e della salute continuano a sostenere la ripresa dei colloqui di cessate il fuoco per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini e delle famiglie a Gaza.