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Cratere largo 50 piedi formatosi vicino al quartier generale del Mossad, in seguito all’attacco missilistico dell’Iran

In seguito al lancio di circa 200 missili balistici da parte dell'Iran contro Israele, si è formato un cratere profondo 30 piedi e largo 50 piedi all'esterno della struttura del Mossad.

Cratere largo 50 piedi formatosi vicino al quartier generale del Mossad, in seguito all’attacco missilistico dell’Iran

In seguito al lancio di circa 200 missili balistici da parte dell’Iran contro Israele, si è formato un cratere profondo 30 piedi e largo 50 piedi all’esterno della struttura del Mossad.

Secondo quanto riferito, il cratere si trova a circa 1.500 metri dal quartier generale dell’agenzia di intelligence. Inoltre, un filmato virale sui social media mostra detriti significativi sparsi nell’area circostante.

Nel frattempo, il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, ha informato Press TV che la base aerea di Nevatim, la struttura militare di Netzarim e l’unità di intelligence di Tel Nof sono state tutte colpite, nell’ambito dell'”Operazione True Promise II”.

Inoltre, Bagheri ha anche sottolineato che l’esercito iraniano ha intenzionalmente evitato di colpire siti e infrastrutture civili durante l’assalto missilistico, eseguito dalla Forza aerospaziale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC).

Ha anche affermato che l’attacco era una risposta alle uccisioni del capo di Hamas Ismail Haniyah e del comandante dell’IRGC Abbas Nilforoushan e del leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah, uccisi rispettivamente il 31 luglio e il 27 settembre.

Inoltre, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha affermato che le azioni militari contro Israele sono state condotte in linea con i legittimi diritti dell’Iran e mirate a garantire la pace e la sicurezza regionale. Citando l’agenzia di stampa IRNA, Pezeshkian ha affermato “Questa azione è stata in difesa degli interessi e dei cittadini dell’Iran”.

In precedenza, circa 180 missili sono stati lanciati verso Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata. In seguito, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha condannato l’attacco missilistico come un “grande errore” e ha avvertito che l’Iran ne avrebbe dovuto affrontare le conseguenze.

Rilasciando una dichiarazione, ha affermato “L’Iran ha commesso un grande errore oggi e ne pagherà le conseguenze. Il regime iraniano non comprende la nostra determinazione a difenderci e la nostra determinazione a vendicarci dei nostri nemici”.

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