La misteriosa espansione del nostro universo ha a lungo confuso gli scienziati, e ora una nuova teoria suggerisce che questo fenomeno potrebbe essere collegato all’esistenza di un “anti-universo”. Questo concetto, che ricorda il multiverso spesso esplorato nella fantascienza, propone l’esistenza di mondi multipli, o in questo caso, di due universi paralleli. Naman Kumar, un dottorando all’Indian Institute of Technology (IIT), presenta questa idea rivoluzionaria nei suoi articoli recentemente pubblicati su Gravitation and Cosmology ed Europhysics Letters.
La teoria di Kumar esplora le prime fasi dell’universo, incorporando il fenomeno quantistico della generazione della materia. Egli postula che, durante il Big Bang, per ogni particella di materia creata, è stata anche formata una particella corrispondente di antimateria. Questa creazione simultanea, secondo Kumar, suggerisce che accanto al nostro universo, è nato anche un anti-universo.
L’ipotesi di Kumar elabora ulteriormente che questo anti-universo ha agito come un gemello del nostro, ma con una differenza chiave: si comportava in modo opposto. Questa esistenza duale, teorizza, è probabilmente responsabile dell’espansione rapida di entrambi gli universi. « Dopo aver lavorato sui problemi della materia oscura e dell’energia oscura, posso dire che o accettiamo che la relatività generale è corretta e viviamo in un universo oscuro con queste particelle di materia oscura e energia oscura elusive e particolari, oppure accettiamo che viviamo in un multiverso di dimensioni superiori », ha dichiarato Kumar in un dialogo con ScienceX.
Se la teoria di Kumar fosse vera, significherebbe che l’umanità ha vissuto in un multiverso senza mai rendersene conto. Il concetto di un multiverso, dove diversi mondi esistono in parallelo al nostro, è stato a lungo un tema popolare in programmi televisivi e film. Tuttavia, la ricerca di Kumar porta quest’idea dal regno della finzione all’arena scientifica
In una linea di indagine correlata ma distinta, altri scienziati stanno sfidando l’esistenza stessa dell’universo come lo conosciamo. Secondo uno studio che mette in discussione diversi modelli sulla nascita dell’universo, il nostro universo — e, per estensione, tutti noi — non dovrebbe esistere affatto. Questa ricerca si basa su due presupposti chiave: buchi neri primordiali e la particella di Higgs.
Il campo di Higgs, che conferisce massa a tutto, gioca un ruolo cruciale in questa teoria. Se il campo di Higgs dovesse scendere al suo stato di energia più basso, altererebbe drasticamente le leggi della fisica. Gli esperti suggeriscono che un simile collasso creerebbe « bolle » di spazio che non si conformano alle leggi attuali della fisica.
L’introduzione di buchi neri primordiali in questo scenario complica ulteriormente le cose. Secondo i modelli attuali, questi buchi neri si sono formati nei primi secondi dopo il Big Bang e sono evaporati rapidamente. Tuttavia, durante quel breve periodo, potrebbero aver impattato il campo di Higgs, potenzialmente innescando la creazione di queste bolle destabilizzanti ovunque. Questa interazione, secondo lo studio, avrebbe dovuto impedire la formazione di qualsiasi cosa nell’universo.
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