Un bambino di 10 mesi è stato paralizzato dal virus della polio di tipo 2 a Gaza, segnando il primo caso segnalato nel territorio in 25 anni, ha annunciato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 23 agosto. Questo caso ha scatenato richieste urgenti per sforzi di vaccinazione su larga scala per prevenire ulteriori focolai.
La variante di tipo 2 del poliovirus, sebbene non sia più pericolosa dei tipi 1 e 3, è stata la causa principale dei recenti focolai di polio nelle regioni con bassa copertura vaccinale. L’OMS ha esortato alla vaccinazione immediata di tutti i neonati a Gaza per frenare la diffusione del virus.
L’appello dell’OMS arriva in mezzo al conflitto in corso tra le forze israeliane e il gruppo militante palestinese Hamas, che ha gravemente impattato il sistema sanitario della regione. Le agenzie delle Nazioni Unite hanno chiesto una pausa umanitaria di sette giorni nel conflitto per facilitare le campagne di vaccinazione e prevenire una maggiore diffusione del virus.
Philippe Lazzarini, capo dell’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA), ha sottolineato l’urgenza della situazione. “La polio non fa distinzione tra bambini palestinesi e israeliani,” ha detto in un post su X. “Ritardare una pausa umanitaria aumenterà il rischio di diffusione tra i bambini.”
Il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha confermato che il bambino, che ha perso movimento nella gamba inferiore sinistra, è attualmente in condizioni stabili. Per affrontare l’epidemia, l’OMS ha programmato due campagne di vaccinazione a Gaza, che inizieranno alla fine di agosto e continueranno fino a settembre 2024.
La poliomielite, un virus altamente infettivo che si diffonde principalmente tramite la via fecale-orale, può causare paralisi severa. Tracce del virus sono state recentemente rilevate nelle acque reflue di Deir al-Balah e Khan Younis, aree pesantemente colpite dal conflitto e che ospitano molti palestinesi sfollati.
I bambini sotto i cinque anni sono particolarmente vulnerabili alla polio, sottolineando la necessità critica di sforzi di vaccinazione rapidi e completi per prevenire ulteriori casi e proteggere la salute dei più giovani residenti di Gaza.